La moda del momento o una tradizione millenaria? Andiamo alla scoperta di questo modo di preparare il cibo e di mangiarlo in un sol boccone
Finger food è il termine che identifica una pietanza che può essere mangiata in un sol boccone. Con le mani o con una piccola forchetta, uno stuzzicadente o con un cucchiaino, l’importante è che non ci si sporchi le mani.
Le principali caratteristiche del finger food sono quindi le dimensioni contenute, che non devono incidere sulla bontà del gusto del cibo e l’aspetto estetico. In un finger si devono ritrovare tutte le qualità di una preparazione classica: la molteplicità di consistenze e l’equilibrio dei sapori.
Siamo di fronte ad una evoluzione del consumo del cibo? Non proprio.
Fin dai tempi dei Romani si usava mangiare piccole porzioni di cibo. Distesi sul triclinio, i patrizi romani mangiavano piccoli pezzi di cibo con ditali, per non scottarsi o sporcarsi le dita.
Ma c’è anche a chi piace un po’ sporcarsi le mani: nella cultura indiana, per esempio, non si mangia con la forchetta. L’esperienza del mangiare è considerata una pratica dolce e le posate sono viste un po’ come delle armi.
Più vicino ai giorni nostri, il finger food veniva utilizzato nei bar che servivano alcolici di frodo, i cosiddetti speakeasy. In questi locali i finger food avevano davano degli indiscutibili vantaggi: erano veloci da mangiare e semplici da servire, facevano venire sete e allo stesso tempo attenuavano la sbornia.
ChefYouWant sceglie di servire finger food nei suoi catering per esaltare l’estetica del cibo e regalare emozioni sempre diverse, avendo la possibilità di assaggiare più tipologie di bocconcini.
Ogni creazione può essere concordata con i nostri chef, per avvicinare quanto più possibile il cibo allo stile dell’evento.